
Non esiste salute senza salute psicologica
Secondo la WHO la salute psicologica è uno stato di benessere in cui l’individuo realizza se stesso, può barcamenarsi tra le difficoltà della vita, sente di essere produttivo e di dare il suo contributo alla comunità.
Pensieri, emozioni e relazioni germogliano dalla salute psicologica e questa sembrerebbe andare di pari passo con la qualità della vita in senso ampio, dal momento che fattori socio-economici, biologici e ambientali contribuiscono alla percezione del benessere.
Infatti violenza, pressioni socio-economiche persistenti, repentini cambiamenti sociali, condizioni lavorative stressanti, esclusione sociale, stile di vita malsano, malattie, violazione dei diritti umani e talvolta fattori genetici abbassano il livello della salute.
La promozione della salute psicologica consiste nella costruzione e nella salvaguardia di un ambiente che rispetti e protegga i diritti fondamentali degli esseri umani.
Dagli interventi nella prima infanzia (provvedere a un ambiente stabile e protetto, nel quale apprendere e crescere, ritrovare relazioni responsive, supportive e stimolanti) all’emancipazione femminile, dal sostegno agli anziani ai programmi per le popolazioni più vulnerabili (minoranze, migranti, vittime di conflitti o disastri naturali). E poi attività di promozione nelle scuole e sui posti di lavoro, miglioramento delle politiche abitative, riduzione dei tassi di povertà, leggi e campagne contro le discriminazioni, ecc.
La salute è il risultato di più azioni e per incidere su molti fattori è necessario che le istituzioni si pongano come cassa di risonanza per la difesa dei diritti.
Una riflessione sul contributo della psicoterapia alla salvaguardia della salute non può sottrarsi a una visione ampia e deve rimanere un unfinished business, un tema da elaborare a più riprese.
Psicoterapia significa limitarsi a offrire un servizio a regole fisse oppure vuol dire farsi delle domande su come offrire l’opportunità di prendersi cura di sé? Qual è oggi il ruolo della psicoterapia rispetto alla promozione e alla salvaguardia della salute psicologica ovvero dei molteplici fattori che la costituiscono?
Come psicoterapeuta mi domando costantemente come aiutare le persone a raggiungere una condizione di salute a 360°, non soltanto offrendo le mie competenze, ma anche abbandonando alcuni clichés obsoleti e scegliendo soluzioni che calzano con il presente.
A volte, purtroppo, capita di leggere l’equazione età=qualità professionale oppure costo del servizio=qualità del servizio.
Trovo che mettere in discussione simili rigidità sia l’occasione per cominciare davvero a incarnare un atteggiamento psicologico e non solo a prescriverlo.
Siamo chiamati, ad esempio, a riconoscere che applicare tariffe “di altri tempi” oggi avrebbe un carattere velleitario, scisso e impermeabile all’esame di realtà.
Non credo sia l’identificazione tout court con la professione, la fissazione su un onorario rigido o l’età a definire un terapeuta, ma una formazione riconosciuta dalle istituzioni e la coscienza di intraprendere una professione non (esclusivamente) a fini narcisistici, ma sociali.
E tu… Per te che cosa significa salute? Quali informazioni ti permettono di sapere come stai? Cosa hai appreso del concetto di salute nella tua crescita? Sei a tuo agio nel rispondere che non stai bene anche se non si tratta di un problema fisico? Hai mai pensato di cominciare una terapia?
Ti suggerisco
– Sull’esigenza di portare 120 anni di esperienza della psicoanalisi nel XXI° secolo Reorienting Consciousness, il più stimolante articolo sul tema, secondo me.
– L’individuo modella la società o la società modella l’individuo: Careful! Da Max Weber al Clickbait.
– L’impatto delle condizioni sociali sulla salute psicologica.
– Sorry, è triste da guardare, ma importante.
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